RAPPORTO MEDICO - PAZIENTE

 

TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO

SPORTELLO PRESSO IL PRESIDIO OSPEDALIERO "SAN PIO" DI VASTO (CH)

 

 

 

 

 

https://osservatorionazionaleautismo.iss.it/

 

«Grazie al personale dell'ospedale di Vasto per la grande umanità e professionalità»

Una nostra lettrice ci ha contattato per ringraziare sentitamente l'équipe medica del San Pio di Vasto

VASTO 19 aprile 2024 – Una nostra lettrice, Lucia, ci ha inviato questa lettera per ringraziare l'équipe del reparto di Medicina dell'ospedale di Vasto. «Vorrei condividere con tutti l'esperienza che ho vissuto all'ospedale di Vasto presso il reparto di Medicina. Sono stata ricoverata per una polmonite batterica il 1 Aprile e ho passato una settimana in ospedale, durante questa permanenza mi ha molto colpito la grande umanità e professionalità del personale del reparto di Medicina, a cui va la mia più profonda gratitudine per la cura, la sensibilità e la comprensione che mi hanno dimostrato durante la mia settimana di degenza. Colgo l'occasione per ringraziare il Direttore Dott. Di Mizio, i medici, infermieri, caposala per essermi stati vicini in un momento difficile della mia vita. Grazie di cuore».


 

Potenziamento della diagnostica per una lotta alle liste di attesa

L'assessore alla Salute Nicoletta Verì presenta nuove strategie per migliorare l'accesso ai servizi sanitari

ABRUZZO 18/(04/2024 – L'abbattimento delle liste di attesa grazie al potenziamento della diagnostica per immagini è stato al centro di due distinti incontri che l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, affiancata dal direttore del Dipartimento Sanità, Claudio D'Amario, e dal direttore dell'Agenzia Sanitaria Regionale, Pierluigi Cosenza, ha avuto, nella giornata di ieri, con il direttore generale della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, Thomas Schael, e con il direttore generale della Asl di Pescara, Vero Michitelli. Inoltre, due importanti novità riguardano il pronto soccorso dell'ospedale di Pescara dove saranno attuate nuove azioni per migliorare i processi e ottimizzare i costi. «A breve – ha affermato l'assessore Verì – al pronto soccorso di Pescara sarà attivata la medicina d'urgenza così come è prevista, nei giorni a seguire, l'attivazione di 20 posti di lungodegenza. Ma la priorità numero uno resta la lotta contro le liste d'attesa- ha spiegato- e, al fine di migliorare la gestione delle risorse umane e strumentali relative alle prestazioni di diagnostica per immagini, soprattutto per le tecnologie pesanti, ho chiesto ad entrambi le direzioni strategiche delle Asl di estendere l'attività dal lunedì al sabato incluso, dalle ore 8.00 alle 22.00, preferibilmente concentrando i pazienti ricoverati nell'orario serale».

Nello specifico, per diagnostica per immagini si fa riferimento a TAC, RMN e PET.

 


 

Attesa di 50 minuti in strada per una paziente colpita dalla rottura di una vena varicosa

 

L'Ospedale di Vasto

Per trasferire una paziente nell'ospedale "S.Pio" parte un'ambulanza da Gissi

Ho avuto modo questa mattina di verificare il tipo di cattiva assistenza sanitaria che la Regione Abruzzo, attraverso i suoi vertici istituzionali ed i direttori generali delle ASL, assicura a noi cittadini di questo territorio.

Stavo passeggiando in piazza del Popolo (ndr: la piazza che immette sulla splendida balconata di via Adriatica) allorquando venivo richiamato dalle richieste di aiuto che alcune persone sollecitavano per favorire il ricovero in ospedale di una signora colpita da una rottura spontanea di vena varicosa.

La poverina, molto spaventava, perdeva sangue da una gamba. La copiosa perdita di sangue veniva tamponata dai congiunti e da alcuni passanti con una fasciatura e con del ghiaccio. 

Nell'avvicinarmi mi veniva detto che da ben 40 minuti era stato richiesto l'intervento di un'ambulanza per il trasporto della poverina nell'Ospedale "S.Pio" che da piazza del Popolo dista solo un chilometro e mezzo.

Ma l'ambulanza tardava ad arrivare perché "l'efficiente servizio sanitario" che Marsilio, Verì e Schael ci assicurano per garantire la nostra salute prevedeva l'invio dell'ambulanza disponibile davanti all'ospedale di Gissi. Distanza tra Gissi e Vasto ben 28 chilometri !!!

Tra la rabbia dei presenti ed il pianto della signora, distesa sull'atrio di casa, ripartivano le chiamate al tanto decantato numero 112, panacea della nostra sanità, con rimandi da "Ponzio a Pilato e da Pilato a Ponzio". Finalmente, dopo ben 50 minuti, il suono in lontananza della sirena dell'ambulanza che si avvicinava, ci faceva tirare un sospiro di sollievo.

Tralascio di riferire i commenti delle persone presenti che per circa 50 minuti avevano cercato di tenere alto il morale della sventurata signora terrorizzata dalla quantità di sangue che continuava a perdere dalla varice. Infine il trasferimento in ospedale.

Ma è questo il tipo di assistenza sanitaria che i Vastesi meritano? Un signore presente, conoscendomi, mi ha detto: "scrivi che a noi del nuovo ospedale interessa poco. Noi vogliamo servizi rapidi ed efficienti". 

La domanda, diceva un personaggio televisivo, viene spontanea: un ospedale come quello di Vasto, città di 41mila abitanti, non dispone di un numero di ambulanze sufficiente per fronteggiare le richieste dei cittadini?

Non mi risulta che nella stessa ora ci sono stati gravi eventi al punto di vedere impegnate tutte le ambulanze che sostano nei piazzali del "S.Pio".

E' giusto che per il ricovero di un cittadino di Vasto in ospedale deve partire un'ambulanza dall'ex presidio sanitario di Gissi?  

Giuseppe Forte

La Asl smentisce: «Solo 19 minuti»

Contattato, il dipartimento di Emergenza-urgenza della Asl Lanciano Vasto Chieti fornisce una ricostruzione diversa: «L'ambulanza di Vasto era impegnata in un intervento in codice rosso, quella di San Salvo in codice giallo. È arrivata quindi la medicalizzata da Gissi in 19 minuti per una ferita lieve che poteva essere curata dal medico di medicina generale. Le chiamate e gli orari sono registrati».

CHE CI SI DEVE DIFENDERE CI PUO' STARE, MA CHE SI DEVE CREDERE CHE UNA AUTOAMBULANZA ABBASTANZA ATTEMPATA PER STARE IN PANCHINA A GISSI COPRE UNA DISTANZA DI 28 KM IN 19 MINUTI FORSE L'AUTISTA CERTAMENTE BRAVO, E' STATO UN PILOTA DI FORMULA. POI UNA PAZIENTE CHE VERSA SANGUE DA UNA GAMBA ANCHE SE PER UNA ROTTURA DI UNA VENA SUPERFICIALE, PER DEI PROFANI DI ASSISTENZA SANITARIA E PER I PARENTI IN STATO DI AGITAZIONE PER QUANTO IN ESSERE ASPETTANO DEL PERSONALE SICURAMENTE COMPETENTE PER STABILIZZARE LA PAZIENTE E RIPORTALE LA TRANQUILLITA'.

Ambulanza e 118, come sono regolati i tempi di intervento

Il primo mezzo di soccorso deve raggiungere il luogo dell'evento nel giro di 18 minuti

Nel momento in cui l'infermiere di centrale operativa  risponde ad un utente che chiama il 118, parte un timer virtuale che detta i tempi della telefonata. Questo in quanto, se la chiamata viene codificata come codice giallo o rosso, il primo mezzo di soccorso deve raggiungere il luogo dell'evento nel giro di 18 minuti dal momento della risposta telefonica; inoltre, indipendentemente dal codice colore assegnato, l'equipaggio deve partire entro massimo 120 secondi da questo particolare momento.

In riferimento ai 18 minuti , questa tempistica è prevista a livello nazionale e compresa nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ; ciascuna regione, dunque, è richiamata a garantirli. Per quanto riguarda i 120 secondi, questa tempistica può essere flessibile : ad esempio, come riportato nell'Allegato C alla DGR n. 1515 del 29 ottobre 2015 della Regione Veneto , “il tempo di uscita (dalla ricezione dell'allarme alla partenza del mezzo) deve essere inferiore a 120 secondi, salvo il caso in cui non sia diversamente stabilito dal contratto in essere con l'Azienda (al 95° percentile)”.

Tempistiche interventi ambulanza, regioni a confronto. Analizzando i dati disponibili, queste tempistiche manifestano alcune differenze tra le varie regioni , sottolineando l'esigenza di indagare e promuovere costantemente l'equità del sistema a garanzia del superamento delle disuguaglianze sanitarie, sociali e territoriali. Se si analizzano i dati sotto un altro punto di vista, cioè valutando le caratteristiche orografiche del territorio , si intuisce che le risposte differenziate sono dovute anche alla distribuzione, all'addestramento degli operatori, al tipo dei mezzi di soccorso in uso. Tuttavia, è ancora presente su molti aspetti dell'assistenza sanitaria un forte divario tra le Regioni meridionali e quelle centro-settentrionali e all'interno di queste ultime persistono aree disagiate sotto il profilo dei servizi sanitari disponibili. Generalmente, come si legge su una recente inchiesta condotta da Repubblica, nel meridione le chiamate al 118  sono meno che al Centro-nord. Questo fatto può avere due spiegazioni: la prima ha a che fare con un problema di raccolta dei dati , che in certi casi potrebbero non essere completi; la seconda tira in ballo la sfiducia nel sistema di emergenza che spingerebbe molte persone a recarsi da sole al Pronto soccorso. Il 118, inoltre, in alcune zone italiane soffre anche di una considerevole e cronica carenza di personale .

Mancinelli certifica: l'Ospedale di Vasto dispone di un solo mezzo medicalizzato

Dall'Ufficio stampa della ASL Lanciano-Chieti-Vasto riceviamo e pubblichiamo, per il rispetto che si deve all'istituzione ed al diritto di replica, la seguente nota: "Non risponde al vero la notizia diffusa a Vasto circa l'arrivo in 50 minuti di un'ambulanza chiamata per soccorrere una donna per una ferita a una gamba.  Il Dipartimento di Emergenza - Urgenza della Asl Lanciano Vasto Chieti rende noto che ha inviato sul posto il mezzo medicalizzato giunto da Gissi in 25 minuti; quello di Vasto, infatti, era impegnato per un codice rosso e quello di San Salvo per un codice giallo.  Il medico che ha eseguito l'intervento ha riferito di aver trovato una ferita su una varice estesa per 1 centimetro non più sanguinante, e che la donna è stata portarla in Pronto Soccorso, distante 700 metri dal luogo dell'accaduto, solo per una gestione più accurata.  “Si trattava di un codice verde - chiarisce Adamo Mancinelli, responsabile del 118 per la provincia di Chieti - per il quale è stata inviata addirittura un'ambulanza medicalizzata per come il caso era stato presentato. E' evidente che se verrà chiesto l'intervento dei mezzi anche in situazioni lievi da primo soccorso, non basteranno mai le ambulanze a disposizione. Non c'è stata, pertanto, alcuna gestione scandalosa dell'emergenza, come dimostrano i registri tenuti dalla Centrale 118 su chiamate e tempi del soccorso. Semmai desta più di una perplessità, per usare parole caute, l'uso strumentale e in malafede che viene fatto di situazioni nelle quali l'organizzazione sanitaria fa la propria parte correttamente, nei tempi e nelle modalità”. (Ndr): Fin qui la nota del responsabile del 118 della nostra ASL che mette in dubbio quanto hanno vissuto e constatato (compreso chi scrive) quello che è avvenuto ieri mattina a Vasto nella centralissima Piazza del Popolo.  Il dott. Mancinelli sostiene che l'ambulanza è giunta dall'ex ospedale di Gissi in 25 minuti. Ieri, in un'altra notizia fornita a Chiaro Quotidiano, altri avevano dichiarato che l'ambulanza aveva percorso il tragitto in soli 19 minuti.In effetti qualcuno lungo la fondo Valle Sinello aveva visto sfrecciare un'ambulanza ravvedendo nelle sembianze del guidatore quelle di Leclerc pilota della Ferrari !!! Ma lasciando da parte gli scherzi (perché la vicenda è molto, molto seria) ribadiamo con fermezza che l'ambulanza partita da Gissi è giunta in piazza del Popolo dopo circa 50' minuti dalla prima chiamata.Il dott. Mancinelli, che si sofferma nel descrivere cosa ha refertato il medico giunto sul posto, non può ignorare che normali cittadini non sono in grado di valutare il danno patito da una paziente non essendo esperti di medicina.Vedere, però, una pozza di sangue dinanzi ad un'abitazione con una signora in preda alla paura (perché da quella gamba fuoriesce sangue), fa scattare in tutti il desiderio di aiutarla e di soccorrerla. E cosa fa il nomale cittadino? Chiama il servizio 118 o il nuovo numero unico 112. Quanto tempo è trascorso dalla prima chiamata all'arrivo dell'ambulanza sono pronti a testimoniarlo almeno 12 persone presenti in quei frenetici minuti in piazza del Popolo. E' giusto che per un soccorso su Vasto l'ambulanza debba partire da Gissi ?Caro dott. Mancinelli, da parte di chi scrive non c'è alcuna malafede. Lei stesso, con il suo scritto, ha certificato che l'Ospedale di Vasto dispone di una sola ambulanza medicalizzata. L'altra si trova a San Salvo.Per una Città di 42 mila abitanti, con oltre settemila ettari di territorio,18 chilometri di linea di costa, un porto, due caselli autostradali, due stazioni ferroviarie con una galleria di 6 Km., i vertici della Sanità della nostra Regione pensano che si possa fronteggiare un'eventuale e mai augurabile eccezionale caso di emergenza ? In estate - quando la popolazione da queste parti si raddoppia - è sufficiente garantire un servizio di emergenza-urgenza con una sola ambulanza medicalizzata disponibile nell'area di acceso al Pronto Soccorso del S.Pio ? Nessuno osa mettere in dubbio il duro e rischioso lavoro che gli operatori del servizio 118 svolgono giorno e notte con spirito di servizio ed abnegazione. Nei loro confronti la massima stima e considerazione.Ma i vertici della ASL 02 si diano una mossa per garantire i servizi, almeno quelli essenziali, ai cittadini di Vasto e del territorio. Giuseppe Forte

 

 


Alto Vastese: la Asl lancia un piano per contrastare la carenza di medici

«Abbiamo messo in campo con la tempestività necessaria tutte le soluzioni percorribili per dare risposte concrete alle carenze a noi note, assumendoci responsabilità che superano le competenze di un'Azienda sanitaria»

CHIETI 21/03/2024 – La Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti è pronta per lanciare un piano speciale per contrastare la carenza di medici nella zona dell'Alto Vastese.

Dalla Asl hanno infatti comunicato: «Un piano in tre mosse per trovare una soluzione immediata alla carenza di medici di medicina generale nell'Alto Vastese. Lo ha messo nero su bianco la Direzione Asl ai Sindaci di Palmoli, Tufillo, Carunchio, Torrebruna, San Giovanni Lipioni e Celenza sul Trigno che avevano chiesto un incontro per trovare e condividere misure da adottare per tutelare il diritto alla salute delle popolazioni residenti nei suddetti territori. A innalzare il livello di allarme degli amministratori in queste ore è l'imminente cessazione del medico convenzionato di Celenza, con conseguente timore di vuoto assistenziale a danno soprattutto dei numerosi anziani che vivono nei paesi limitrofi».

«Queste le misure adottate: innalzamento temporaneo del massimale fino a 1.800 scelte dei 9 medici di assistenza primaria operanti nello stesso ambito territoriale; richiesta ai medici della continuità assistenziale di estendere il servizio alle ore diurne feriali per un totale di 38 ore settimanali da svolgere dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00 e il mercoledì dalle 14.00 alle 17.00 nelle sedi di Carunchio, Palmoli e Celenza; invito ai medici già attivi nell'Alto Vastese ad aprire uno studio secondario nei comuni di San Giovanni Lipioni, Torrebruna, Tufillo, Palmoli e Celenza» continuano dalla Asl. 

«Abbiamo messo in campo con la tempestività necessaria tutte le soluzioni percorribili per dare risposte concrete alle carenze a noi note assumendoci responsabilità che superano le competenze di un'Azienda sanitaria, come l'innalzamento del massimale per i medici convenzionati che è prerogativa della Regione, in attesa del nuovo Accordo integrativo regionale fermo al 2006, quando la disponibilità dei medici era ben più numerosa. Analogamente la remunerazione oraria aggiuntiva dei medici della continuità assistenziale va a incidere in modo significativo sui budget dell'assistenza primaria, ma abbiamo fatto questa scelta consapevolmente, motivati dalla ferma volontà di dare risposte alle popolazioni delle aree interne, alle quali non è mancata l'attenzione del sottoscritto. I Sindaci e gli operatori sanitari sanno bene in quante occasioni sono stato nei paesi dell'Alto Vastese per ascoltare le esigenze e illustrare progetti e azioni finalizzati a tutelare la salute nell'Alto Vastese con tutte le difficoltà che ben conosciamo. La carenza di medici e l'indisponibilità degli stessi a operare nelle Aree Interne ci pone in grande difficoltà, perché i bandi pubblicati spesso cadono nel vuoto, i professionisti non rispondono e corriamo ai ripari con soluzioni anche creative per colmare vuoti assistenziali. Sappiamo bene che quelle adottate sono misure tampone ma possono risolvere il problema nell'immediato. I medici della continuità assistenziale hanno quattro giorni di tempo per rispondere al nostro avviso e comunicare la disponibilità all'ampliamento orario, e contiamo sulla loro disponibilità, anche a fronte dell'adeguata remunerazione offerta. Nell'orizzonte temporale più lungo, poi, provvederemo rapidamente all'assegnazione degli incarichi ai medici che risponderanno alle carenze che si appresta a pubblicare la Regione: ne abbiamo rilevate 4 nell'Alto Vastese, di cui una libera nell'ambito territoriale, e le altre con obbligo di apertura dello studio a Celenza, Castiglione e Carpineto Sinello.  I Sindaci sono stati puntualmente informati dei provvedimenti adottati, e sono pronto a incontrarli al più presto», conclude infine il Direttore generale della Asl Thomas Schael.

 

«Vorrei fare dei doverosi ringraziamenti con tutto il cuore a gli eccellenti professionisti dell'ospedale di Vasto»

Una nostra lettrice ci ha contattato per ringraziare sentitamente l'équipe medica del San Pio di Vasto

L'ospedale di Vasto

VASTO 21/03/2024 – Una nostra lettrice, Adriana Cardascia, ci ha inviato questa lettera per ringraziare l'équipe medica dell'ospedale "San Pio"di Vasto.

«Vorrei fare dei doverosi ringraziamenti con tutto il cuore a degli eccellenti professionisti. In primis vorrei ringraziare il dottor Gianfranco Di Mizio, Direttore dell'U.O. di Medicina, un eccellente medico, scrupoloso ed attento, non tralascia nulla nella valutazione dei pazienti, di cui si fa completamente carico, mettendo a loro disposizione tutta la sua grande esperienza e professionalità. Seguendo il criterio di “Pater Familiae”, si avvale nella cura dei pazienti di un' Equipe formata da eccellenti collaboratori ,sempre pronti ed attenti alle necessità del paziente. Grazie al Direttore, grazie al dottor Antonino Colaneri, grazie alla dott.ssa Maria Elisabetta D'Ermilio, grazie alla dott.ssa Rosanna Visco, grazie alla dott.ssa Antonella Di Pomponio. Grazie di cuore a tutti, dal Direttore, ai medici agli infermieri, agli OSS, nessuno escluso. La Medicina è fatta di MOLTO di più dei soli farmaci e voi siete quel “MOLTO di Più”, che cura per davvero la persona».

La lettera continua: «Nei miei ringraziamenti non posso di certo dimenticare di manifestare la mia riconoscenza nei confronti di tutto il personale incontrato in PS-OBI, dove ho assistito e vissuto gesti di incredibile efficienza e prontezza d'intervento ed in UTIC. Professionisti ai quali devo la Vita, con un posto speciale nel mio cuore per il dottor Yacob Ghebrugh: grazie per avermi salvata. Grazie di cuore al Direttore, la dott.ssa Nanda Furia che, come recita un proverbio inglese racchiude le tre qualità atte a fare la di lei una grande interventista: ”il cuore di un leone, gli occhi di un falco e le mani di una Donna “, al dottor Nicola De Simone, alla dott.ssa Raffaella Gaeta, nonché a tutti gli altri medici ed ai preparatissimi, gentilissimi e straordinari infermieri, sempre pronti ad intervenire in quest'unità straordinaria che spesso strappa la Vita da quelle mani infauste che possono ancora attendere Professionisti che non si arrendono mai, restando calmi, lucidi e pronti anche nei momenti più critici. Grazie di cuore a tutti Voi e che Dio vi benedica e protegga sempre, con immensa riconoscenza, Adriana Cardascia».

 

«Un sentito ringraziamento al reparto di Pediatria di Vasto, trattati con grande umanità» Una mamma ha voluto segnalare l'efficienza e la grande professionalità riscontrata all'interno del presidio ospedaliero vastese VASTO – La nostra lettrice Monia, mamma del piccolo Mohamed Sulaimen Halloumi ricoverato nel reparto di Pediatria di Vasto, ci ha voluto segnalare la grande umanità e professionalità dimostrata dai sanitari che operano nel presidio ospedaliero vastese. «Il mio bambino ha solo 4 anni e a volte l'esperienza con l'ospedale non è semplice, nel reparto di Pediatria di Vasto però ci siamo sentiti a casa. Non mi aspettavo che il livello fosse così alto, mi ha stupito soprattutto la grande umanità del personale e l'attenzione per i piccoli pazienti. Per Mohamed, per esempio, la scuola all'interno del reparto è stata fondamentale come strumento di sostegno emotivo, la possibilità di svolgere le quotidiane attività scolastiche anche all'interno dell'ospedale è fantastico per i bambini: la didattica che viene applicata è davvero efficace. Ci tenevo davvero a ringraziare tutto il reparto, con un grazie speciale alla maestra Rossella, che è stata davvero davvero di grande sostegno morale» Monia ha infine concluso: «Ci tenevo a fare questo ringraziamento anche per far capire agli altri quanto questo reparto sia valente e funzionante. Anche a Vasto c'è la possibilità di ricevere cure di assoluta qualità, non sempre c'è bisogno di andare fuori!»

 

A Vasto la colonna laparoscopica in 3D, cresce la chirurgia mini invasiva

SANITÀ sab 20 gennaio 2024 ATTUALITÀ di La Redazione 1min

A Vasto la colonna laparoscopica in 3D, cresce la chirurgia mini invasiva ©Vastoweb

VASTO. 20 gennaio 2024 Una tecnologia avanzatissima che permette una visione endoscopica in 3D e  garantisce una qualità alta dell'intervento chirurgico sotto il profilo dell'efficacia e della sicurezza. La nuova colonna laparoscopica è in dotazione della Chirurgia dell'ospedale di Vasto, ed è stata utilizzata per la prima volta  in questi giorni per la rimozione di un tumore del colon.   

“Questa attrezzatura ci permette di investire maggiormente sulla chirurgia mininvasiva - spiega Fabio Fiore, responsabile dell'Unità operativa - che rappresenta oggi il trattamento più indicato per molte patologie dell'apparato digerente, come i tumori del colon e del retto, la colecistectomia e le ernie della parete addominale. Siamo orgogliosi di poterla utilizzare al San Pio per migliorare e avere la possibilità di offrire ai nostri pazienti trattamenti evoluti e al passo con le nuove frontiere della tecnologia ". 

L'arrivo della colonna laparoscopica nell'ospedale di Vasto si inserisce in un percorso di rinnovamento della Chirurgia, che già a fine anno ha fatto registrare una crescita nel numero di procedure riferite alle patologie oncologiche, calcolosi della colecisti e laparoceli, a testimonianza di una indiscutibile vitalità dell'unità operativa e dello stesso ospedale, sul quale la Direzione Asl ha in corso investimenti importanti, soprattutto sul fronte delle attrezzature. 

“La sofisticata tecnologia di visione endoscopica 3D - aggiunge Fiore -  supportata da software per migliorare l'identificazione delle strutture anatomiche, ha prodotto un notevole impatto clinico nelle moderne sale operatorie. L'immagine rimandata dall'endoscopio permette di creare un ambiente immersivo per il chirurgo, migliorandone i movimenti, grazie alle visione della profondità degli elementi anatomici e alla fluorescenza, che evidenzia l'anatomia delle vie biliari e la localizzazione dei linfonodi mediante la visualizzazione di un segnale fluorescente emesso da un colorante biologico”. 


Per le Autorità Sanitarie di competenza, si comunica un disguido riscontrato nella distribuzione di specialità medicinali di esclusiva competenza delle farmacie ospedaliere in particolar modo per la farmacia ospedaliera del "San Pio" di Vasto; in pratica è difficile poter avere lo "Xel Janz". E' stato riscontrato che tale pricipio attivo deve essere categoricamente prescritto da un dottore specialista ospedaliero, tale figura nel presidio ospedaliero di Vasto non esiste in organico, per cui i pazienti bisognevoli devono rivolgersi sia per le visite mediche che per la prescrizione del farmaco al dottor Giuseppe Santalucia del presidio ospedaliero di Atessa. La difficoltà sorge quando il paziente è residente e domiciliato in piccoli centri dell'interland o dell'alto Vastese, costretti ad utilizzare più di un mezzo pubblico per raggiungere Atessa, tornare a Vasto e quì la farmacia ospedaliera distribuire il principio attivo prescritto. Tra la farmacia del clinicizzato del capoluogo Teatino e l'ospedale di Vasto è in atto un servizio affidato alla Croce Gialla che raccoglie le prescrizioni dal Reparto di Chieti e le trasferisce fisicamente nella farmacia ospedaliera di Vasto, questo perché per le ricette rosse non possono essere utilizzati i mezzi meccanografici. Per questo motivo, della mancanza di un collegamento su strada i pazienti della zona di Vasto devono necessariamente recarsi dal Dottor Santalucia di Atessa ed ottenere la prescrizione farmaceutica. Premesso quando precede, viene spontanea la domanda, come mai il servizio della Croce Gialla non può transitare per Atessa, utilizzando il casello autostradale "Val di Sangro" in uscita e rientro e prelevare le ricette rosse da Atessa per Vasto alleviando le difficoltà dei pazienti residenti e domiciliati nell'alto Vastese, che nel migliore dei modi devono sacrificare per chi li ha i figli od i parenti inficiando dei loro giorni di lavoro con permessi non retribuiti? Spesso il diritto alla salute sancito dalla Costituzione Italiana è utilizzato da scendiletto, proprio sotto i piedi come si suol dire. Si chiede pertanto di poter attivare un collegamento fisico propriamente detto della stessa Croce Gialla che possa ritirare le ricette rosse da Atessa per la farmacia ospedaliera di Vasto. Cordialità l'operatore addetto allo sportello TDM del presidio ospedaliero "San Pio" di Vasto.

 

Protesta al San Pio: "Malata di tumore senza ricetta perché non c'è il medico"

Un diritto lun 18 settembre 2023

Vasto Dopo giorni e ore di richieste, chiamate ai carabinieri e ai giornalisti, riesce ad ottenere l'impegnativa. Protesta al San Pio: "Malata di tumore senza ricetta perché non c'è il medico" .

VASTO. " Operata tre volte per aneurisma celebrale, ore è in cura nel reparto di Ematologia di Pescara. Ogni 28 giorni si deve sottoporre alla terapia per il dolore. La Neurologia di Vasto deve fare un piano terapeutico con relativa impegnativa che ci permette di prendere in farmacia il medicinale da somministrare. Ora restano 48 ore. Da un mese manca il neurologo dirigente Stefano Viola e non c'è nessun sostituto che può prescrivere la specialità medicinale. Non possiamo ritirarlo ed è veramente inammissibile. Mia moglie non può aspettare. Ho chiesto di parlare con la direzione sanitaria, è un mese che combatto e questa mattina ho deciso di chiamare carabinieri e giornalisti".

Marco Monteferrante protesta dalle 8 di stamani davanti all'ospedale San Pio di Vasto perché la moglie di 51 anni, affetta da neoplasia del sangue, deve ricevere le cure necessarie, ma senza la ricetta medica non può procurarsi il principio attivo che deve prendere entro il 21 settembre. Non più tardi. 

"Non è possibile che non ci sia un'altra persona a prescrivere una medicina per un codice 048, quello dei tumori, che dovrebbe avere priorità su qualunque problema di organico. Sarei andato a Chieti, a Pescara, a Lanciano, a Ortona. Avrebbero dovuto indicarmi il modo alternativo in cui poter avere un'impegnativa, semplice ma particolarmente cruciale per mia moglie", racconta l'uomo. 

Dopo venti giorni di insistenze, circa 4 ore di presidio in portineria, diverse telefonate ai carabinieri e ai giornali, Marco Monteferrante viene chiamato in reparto dove, finalmente, gli consegnano la ricetta. 

 

Oggi 20 settembre 2023, un paziente si reca allo sportello CUP del presidio ospedaliero "San Pio" di Vasto per prenotare una "OCT maculo" chiesta dallo specialista medico oculista con una certa urgenza. In primis il rifiuto del medico di base prescrittore che si è rifiutato di spuntare la casella della priorità "urgente o breve"; ma l'operatore del CUP riferiva subito al paziente richiedente che non era possibile a Vasto perché il macchinario per effettuare l'OCT maculo è fuori uso da circa un anno. Ebbene la data più vicina ad oggi 20 settembre 2023 per effettuare quanto richiesto è "lunedì 26 febbraio 2024" fra sei mesi presso il clinicizzato di Chieti. Ora mi chiedo il paziente in argomento è attempato, ha problemi alla vista, può essere che non abbia parenti per accompagnarlo fra sei mesi al clinicizzato di Chieti, ammesso che vi sia un parente disposto, questi deve utilizzare un permesso non retribuito se concesso dal datore di lavoro. Ma di tutti questi problemi perché non vi è del personale competente, qualificato, formare gli attuali operatori ad essere più umani (manca l'umanità) e non essere più macchine di quelle meccanografiche che utilizzano. "Se vuole può prenotare per lunedì 26 febbraio 2024 a Chieti" prendere o lasciare. . . (no comment). Tanto si scrive (vi sono documenti probatori) per i Direttori e Responsabili ad ogni livello affinché operare e questi disagi possano essere superati a favore dei pazienti bisognevoli.